“Piazze Botaniche” - Recupero di cinque piazze cittadine/Piazza Spirito Santo 

progetto segnalato

Dettagli del progetto

Gruppo di progettazione: S. Fazzi - A. Caporali  

Consulente: G. Guerrera

Luogo: Catania

Anno: 2005

Committente: Comune di Catania

Tipologia: Concorso Europeo di idee e di progettazione

Immagini: © Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura


“…tenere insieme l’impronta del passato

e il progetto del futuro.”

Italo Calvino

 

Info

L’area oggetto di studio riveste il ruolo di cerniera tra la parte antica della città ed il tessuto edilizio generato dal piano di risanamento del quartiere San Berillo.

Questa porzione di tessuto urbano risulta altamente provvisoria sin dall’attuazione del piano di livellamento di via Etnea, voluto nel 1869 dal marchese di Casalotto, piano che aveva generato una condizione di precarietà nei quartieri adiacenti il suddetto asse viario.

Durante il primo sopralluogo l’attenzione si è subito incentrata su due emergenze che necessitano di immediati interventi al fine di porre rimedio alle distruzioni generate dal piano di livellamento di cui si è già parlato e dalle dai conflitti bellici.

Accedendo da piazza Stesicoro ci si imbatte subito, nel versante sud di via Gambino, nell’enorme prospetto irregolare e frastagliato risultato dell’accostarsi di diverse costruzioni. Fattori eterogenei come lo stato di conservazione, l’altimetria e l’aspetto compositivo, spingono alla ricerca di un elemento che possa accomunarli ed unificarli nello stesso tempo. Il progetto, a questo riguardo, prevede la costruzione di uno zoccolo basamentale all’interno del quale si collocano delle attività indispensabili ad una corretta fruizione della piazza così da implementare i servizi esistenti. Questa costruzione diventa inoltre un attraversamento sopraelevato che apre ai pedoni nuove prospettive e punti di vista, pur preservando le relazioni ed i passaggi esistenti attualmente. L’elemento terminale è il chiosco, che viene spostato di qualche metro rispetto alla posizione attuale e reinterpretato formalmente al fine di divenire, oltre che un punto di ristoro e di ritrovo, l’ “elemento cerniera” attualmente mancante tra lo slargo di via Gambino e lo spazio adiacente la chiesa di San Leone. L’ampio ed eterogeneo prospetto soprastante il nuovo basamento viene regolarizzato con l’inserimento, nella parte centrale (la più compromessa), di un sistema di facciata che è pensato anche come una superficie neutra da utilizzare, a seconda dei casi, come mega schermo per proiezioni o come spazio di comunicazione pubblicitaria.

Passando all’analisi dell’altra porzione di piazza ci si rende subito conto che la chiesa di San Leone si trova in una situazione anomala provocata, nel corso degli anni, prima dal piano di livellamento di via Etnea e successivamente dal piano di risanamento di San Berillo e necessita di un reinserimento nel tessuto dal quale risulta completamente slegata. Quindi l’intenzione progettuale è quella di ricreare, alla quota originaria, il sagrato che riesce a dialogare e a tessere nuove relazioni, grazie alle soluzioni d’angolo che lo caratterizzano: ad ovest l’ampia scalinata che conduce al sagrato e che è accessibile sia dalla piazza che da via Montesano; a sud, all’incrocio tra via Montesano e via Piccini, lo spigolo a sbalzo sostenuto da un unico pilone che assolve anche alla funzione di perno della rotatoria della pista ciclabile prevista dall’ammistrazione comunale; ad est, su via Piccini, la scala che si addossa al corpo di fabbrica adiacente la chiesa.

Al piano terra il sagrato, oltre ad offrire un attraversamento pedonale, si configura come una sala ipostila, in parte chiusa sul fronte rivolto verso la piazza, contenente dei servizi che si coniugano con la adiacente pista ciclabile: il noleggio ed un parcheggio per le biciclette.

Su via Piccini è stato riorganizzato il sistema dei posti auto destinati solo ai residenti, considerato il fatto che l’amministrazione comunale ha già previsto, nei pressi di quest’area, la realizzazione di parcheggi sia a raso che multipiano. Lo spazio piazza è stato inoltre delimitato con delle quinte caratterizzate da due filari di platani (che si aggiongono ai preesistenti pinus pinea), uno posto nella suddetta area parcheggio di via Piccini e l’altro nello slargo di via Gambino nei pressi di una lunga seduta che si estende parallelamente al nuovo basamento.

La nuova configurazione della piazza risulta così caratterizzata dalla presenza di queste “due punte” che riescono dare unicità a questo spazio mettendo così in relazione due porzioni di tessuto urbano da sempre adiacenti ma prive di elementi di dialogo.